Rigenerazione Adecco – Un lavoro esemplare


Un esempio rappresentativo del nostro lavoro

Oggi vogliamo raccontare qualcosa di ordinario, non un evento speciale, non un convegno pubblico, bensì il lavoro quotidiano di rigenerazione che portiamo avanti in Officina da oramai quasi dieci anni.

Lo vogliamo fare prendendo ad esempio uno dei nostri clienti, il Gruppo Adecco, perché il lavoro che abbiamo fatto per questa azienda rappresenta bene la complessità della nostra attività.

Logo Adecco
Sono oramai più di due anni che lavoriamo per il Gruppo Adecco, prima tramite la sua controllata Modis, oggi su committenza diretta del Gruppo stesso.

Un lavoro articolato

Il progetto che portiamo avanti dal 2014 mette in gioco quasi tutte le competenze più avanzate che abbiamo sviluppato in dieci anni di lavoro. Si va dalla gestione logistica di ritiri di materiale in tutta Italia, alla cancellazione sicura dei dati, dalla rigenerazione di grandi numeri di macchine, alla loro migliore valorizzazione che possiamo realizzare grazie alla conoscenza approfondita che abbiamo delle diverse nicchie di mercato.

Una logistica complessa

La prima sfida risiedeva nella difficoltà di recuperare il materiale distribuito in centinaia di sedi in tutta Italia. Un socio della nostra cooperativa è stato impiegato praticamente a tempo pieno per diversi mesi per contattare le centinaia di sedi Adecco in elenco, organizzare l’inscatolamento delle apparecchiature di piccole dimensioni e gestire le spedizioni assieme a un corriere nazionale.

Quando le apparecchiature sono cominciate ad arrivare in sede, e si tratta di diverse centinaia di computer, fissi e portatili, stampanti piccole, fotocopiatrici e apparecchiature elettroniche varie, abbiamo dovuto catalogarle tutto, registrando in particolare i numeri di serie dei dischi abbinati ai pc dai quali erano stati estratti, anche per poter fornire dati utili alla decespitazione del cliente.

Questo specifico aspetto amministrativo può sembrare marginale ai più, ma è l’asso della manica che spesso convince i nostri clienti a far ricorso ai nostri servizi.
Negli anni abbiamo dovuto confrontarci con un gran numero di difficoltà prettamente amministrative dei nostri clienti, dalla ricostruzione degli inventari dei cespiti alla gestione di riscatti di leasing, fino all’integrazione di questo tipo di attività all’interno dello standard ISO 14001 (Gestione ambientale). Questa esperienza ci permette di fornire un supporto completo, anche amministrativo, alle aziende interessate a cedere le proprie apparecchiature.

La cancellazione sicura dei dati

Inoltre, il lavoro di registrazione dei numeri di serie dei dischi, abbinati a relativi PC, è fondamentale al fine della cancellazione sicura dei dati poiché, alla fine del processo, produciamo documenti con i quali certifichiamo che tale cancellazione è stata effettuata correttamente. Abbiamo anche stipulato uno specifico contratto di assicurazione per poter garantire ai clienti del nostro servizio di cancellazione sicura l’eventuale rimborso in caso di danni dovuti a violazione della sicurezza dei dati presenti su questi supporti.

Ovviamente siamo molto fiduciosi nel nostro sistema di cancellazione dati perché utilizziamo le stesse tecnologie e algoritmi citati dal Garante privacy italiano. Infatti utilizziamo il metodo “DoD – Short”, che è probabilmente anche quello più diffuso al mondo, nonché riconosciuto come standard sufficiente dalle maggiori agenzie governative di molti paesi.

La rigenerazione delle apparecchiature e la loro miglior valorizzazione

Finite le fasi di cancellazione dati siamo passati poi a quelle di rigenerazione delle macchine, ossia pulizia, test di tutti i componenti più comuni (Dischi, Ram, connettori…), sostituzione di componenti funzionanti, integrazione della Ram o sostituzione del disco con uno di maggior capienza, e infine reinstallazione del sistema operativo originale, oppure installazione di Linux, in base alle richieste dei clienti o alle necessità dei mercati di riferimento.

Un altro aspetto particolare di questo tipo di lavoro riguarda la conoscenza dei diversi mercati di nicchia dove vendere questi beni. Se è facile vendere computer portatili di fascia medio alta, direttamente a negozio oppure online, è molto più difficile trovare acquirenti per computer meno potenti, stampanti di grandi dimensioni e apparecchiature di uso meno comune.
Vendendo materiale informatico rigenerato da circa 10 anni abbiamo oramai costruito una tale rete di relazioni da poter individuare soggetti specificatamente interessati ad gran numero di beni di nicchia.

Pochi sanno, per esempio, che computer fissi vecchi sono particolarmente utili e interessanti per chi gestisce apparecchiature elettromediche, le quali hanno una durata di vita lunga più di quella dei computer, e necessitano spesso di porte parallele e software che girano solo su Windows XP. Questo discorso vale anche per alcune officine meccaniche e per riparatori di automobili. Altra collocazione di una fascia specifica di PC è quella delle aziende che utilizzano i computer solo per accedere a servizi che si trovano online, come lo sono i call center, ma anche le autoscuole.

Per quanto riguarda le stampanti grandi, che in un primo momento ci sono sembrate essere un problema e un potenziale costo di smaltimento, esiste un mercato di riferimento, che abbiamo scoperto di recente, che è quello dei riparatori e/o locatori di stampanti, il quali cercano sempre pezzi di ricambio.

Altro aspetto da sottolineare è quello che concerne i nostri scarti di lavorazione, ossia i componenti elettronici che non superano i test. Abbiamo oramai, come Reware, costruito un lungo rapporto con uno dei migliori smaltitori di RAEE del Centro Italia, il quale è in grado pagare diverse classi di RAEE e di componenti smontati con prezzi differenziati. Per la nostra cooperativa ciò comporta un grande vantaggio, poiché nello stesso processo di lavorazione separiamo i diversi componenti, e in tal modo lo smaltimento diventa molto meno oneroso per noi. Non è una attività economicamente rilevante per la nostra attività, ma spesso il valore che ci viene riconosciuto per le diverse tipologie di RAEE compensa i costi di trasporto verso gli impianti di smaltimento.

L’insieme di tutte queste competenze specifiche fa si che l’intero progetto abbia una sua sostenibilità economica e raggiunga un livello di efficacia tale da rendere l’operazione estremamente vantaggiosa per noi, e di conseguenza per il cliente, ma anche per l’ambiente, riducendo al massimo il rifiuti elettronici che si possono evitare.

Questo tipo di attività, svolta in questo modo, rappresenta inoltre anche un beneficio per le casse pubbliche perché riduce i costi di smaltimento di RAEE a carico del pubblico ed è un’azione reale contro il divario digitale, considerando che permette di immettere sul mercato apparecchiature informatiche di qualità a prezzi decisamente popolari.

Diamo i numeri

Tanto per comprendere le dimensioni di una attività di questo tipo, in tre anni, e nel solo quadro del progetto Adecco, sono stati effettuati più di 500 ritiri, cancellati dati da più di 1000 computer, rigenerati almeno 800 computer, 800 monitor LCD e 100 stampanti, per un peso complessivo stimabile di circa 12 tonnellate di materiale informatico.

Si tratta di 12.000 chili di beni che rischiavano ingiustamente di diventare rifiuti prematuri, come capita nella maggior parte delle grandi aziende in Italia.
Non siamo in grado di calcolare oggi cosa significano esattamente questi numeri in termine di riduzione della pressione antropica sull’ambiente, ma va considerato che, oltre al carico tossico che i rifiuti elettronici operano sulla natura, è stata anche evitata la produzione di grandi quantità di Co2 che altrimenti sarebbero scaturite sia dai processi di riciclaggio e smaltimento dei rifiuti, che da quelli di produzione e trasporto di beni elettronici nuovi.

La dichiarazione di Adecco

Per concludere questo articolo lasciamo lo spazio allo stesso Gruppo Adecco stesso, che ringraziamo di nuovo per aver reso possibile questa operazione e alla quale facciamo i complimenti per la lungimiranza.

Di seguito riportiamo la dichiarazione scritta del Dott. Claudio Soldà, CSR & Public Affairs Director della Adecco Italia Holding S.p.A..

“ Le politiche del Gruppo Adecco considerano tra gli aspetti fondamentali quello dell’ambiente, nella convinzione che l’impegno per uno sviluppo sostenibile, oltre che un valore dell’etica d’impresa, rappresenti anche un’importante variabile nella strategia della gestione dell’azienda.

Sebbene la nostra attività nella gestione delle Risorse Umane è considerata a basso impatto ecologico, riconosciamo che le nostre operazioni quotidiane hanno un effetto sull’ambiente.
Di conseguenza, siamo impegnati nella responsabilità ambientale e definiamo le misure per rinforzare questo impegno, lavoriamo per minimizzare gli impatti ambientali negativi delle nostre attività riducendo le emissioni nocive, il consumo di energia e di materiali.
Rispetto a questo ultimo punto, risulta determinante gestire al meglio i rifiuti prodotti, favorendo il riutilizzo, il riciclo o il recupero, ove sia possibile, degli strumenti e le apparecchiature elettroniche e informatiche.

Grazie alla partnership con Società Cooperativa Reware, siamo riusciti ad affrontare in modo efficiente e sostenibile la dismissione del materiale informatico.
I tecnici della Società Cooperativa Reware hanno risposto alle esigenze particolari della nostra organizzazione: standard di servizio omogeneo su tutte le centinaia di sedi, diverse tipologie di apparecchiature e impatto ambientale ridotto o nullo.
La sostenibilità ambientale dell’operazione è garantita dai risultati eccellenti che il partner ha raggiunto. Consideriamo, ad esempio, la rigenerazione, che ha riguardato oltre l’80% dei computer raccolti.

Siamo molto soddisfatti dell’attività svolta dalla Società Cooperativa Reware, perché ci ha aiutato permesso di essere coerenti con le nostre politiche aziendali, in termini di sostenibilità  ambientale ed economica.”

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